Diagnosi e trattamento delle malattie della tiroide a Quartu Sant'Elena

La tiroide è una ghiandola endocrina che si trova nella regione mediana del collo ed è utile per la produzione e regolazione degli ormoni tiroidei, che svolgono funzioni metaboliche molto rilevanti sulla presenza nel sangue degli zuccheri (iperglicemizzante), dei grassi (lipolitica) e delle proteine (protidoanabolica). 

Una tiroide in salute può determinare uno stato generale di benessere del corpo, per questo il Dr. Francesco Panu a Quartu Sant'Elena si è specializzata nel trattamento delle sue patologie e disfunzioni.
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Le patologie tiroidee benigne

Il Dr. Francesco Panu a Quartu Sant'Elena si occupa delle patologie della tiroide di interesse chirurgico, come le patologie nodulari benigne e quelle diffuse. Queste ultime possono essere associate a condizioni alternate della tiroide, come l'ipotiroidismo, l'eutiroidismo e l'ipertiroidismo.

Le disfunzioni tiroidee

Il Dr. Francesco Panu si occupa del trattamento chirurgico delle disfunzioni tiroidee.
  • Ipotiroidismo

    La condizione di ipotiroidismo è una conseguenza di una ridotta funzionalità della ghiandola tiroide. La sintomatologia clinica dell’ipotiroidismo si manifesta in modo lento e progressivo con rallentamento dell’attività fisica e psichica, affaticabilità, stanchezza, sonnolenza, riduzione della memoria, intolleranza al freddo, aumento di peso e stipsi. 


    Nei casi più gravi può manifestarsi con mixedema (aumento di liquidi nei tessuti cutanei) e con bradicardia, sino al caso estremo del coma mixedematoso. 

    La diagnosi di ipotiroidismo viene confermata dal riscontro di una riduzione degli ormoni tiroidei con TSH aumentato. Risulta utile dosare gli anticorpi anti-tireoglobulina (anti-TGH) e anti-tireoperossidasi (anti-TPO) per escludere forme di sofferenza della ghiandola su base autoimmune.

  • Ipertiroidismo

    Si caratterizza per una eccessiva concentrazione di ormoni tiroidei circolanti. I sintomi e i segni clinici dell’ipertiroidismo sono rappresentati da tachicardia, tremori alle mani, irritabilità, insonnia, ipersensibilità al caldo, aumento dell’appetito, perdita di peso, diarrea, disturbi mestruali (amenorrea), alterazioni agli annessi cutanei (capelli diradati e unghie friabili).


    La conferma diagnostica dell’ipertiroidismo è data dall’aumento degli ormoni tiroidei con TSH soppresso. Nel caso di ipertiroidismo secondario ad ipersecrezione di TSH, come nell’adenoma ipofisario, si riscontreranno valori aumentati di TSH.

  • Patologia nodulare benigna

    Sono definiti noduli tiroidei zone della ghiandola costituiti da una consistenza diversa dal tessuto ghiandolare circostante e che pertanto vengono identificati palpatoriamente ed ecograficamente. Sono estremamente diffusi nella popolazione e possono presentare un contenuto solido, liquido o misto. 

    Solitamente rimangono asintomatici a meno che non determinino alterazioni nel funzionamento ghiandolare (noduli iperfunzionanti scompensati) o assumano dimensioni particolarmente voluminose. 


    Tra le forme nodulari benigne vanno menzionati gli adenomi che possono essere distinti sulla base delle loro caratteristiche istologiche in papillari e follicolari. 

    Tra gli adenomi tiroidei va ricordato l’adenoma tossico di Plummer (morbo di Plummer), un’adenoma funzionalmente autonomo e iperfunzionante che condiziona un quadro di ipertiroidismo clinicamente evidente. 


    Il trattamento dell’adenomatosi di Plummer si avvale nella fase iniziale di un approccio medico (farmaci antitiroidei e betabloccanti) volto a correggere l’ipertiroidismo e successivamente di un trattamento chirurgico definitivo (tiroidectomia totale).


    L’integrazione dei dati clinici, degli esami di funzionalità tiroidea e degli esami strumentali (ecografia e scintigrafia) consentono la diagnosi e il corretto inquadramento di tale forma nodulare. 


  • Patologia diffusa: gozzo o struma

    La patologia tiroidea più diffusa al mondo è rappresentata dal gozzo. Esso si presenta con un incremento dimensionale della ghiandola e riconosce come causa principale la carenza di iodio. Colpisce prevalentemente le donne e in alcune aree geografiche rappresenta una patologia endemica. 


    La tiroide diventa sede di ipertrofia e iperplasia totale o parziale del tessuto ghiandolare. A seconda dei casi sarà possibile distinguere forme di struma diffuso oppure di struma circoscritto o nodulare oppure di struma diffuso plurinodulare. 


    Nelle fasi iniziali l’unico sintomo è dato dall’incremento dimensionale della tiroide. Nei casi più gravi la ghiandola arriva a dislocare la trachea e l’esofago determinando sintomi da compressione respiratoria (dispnea) e digestiva (disfagia). 


    Dal punto di vista funzionale il gozzo può mantenere uno stato di eutiroidismo o di iper o ipo-tiroidismo. La terapia è solitamente medica, mentre la chirurgia è riservata alle forme resistenti al trattamento medico o ai gozzi con dimensioni tali da determinare sintomi compressivi o danni estetici.

  • Morbo di Basedow

    È una forma di ipertiroidismo causata da fattori autoimmunitari. In particolare risultano coinvolte delle Immunoglobuline che stimolano la ghiandola con il risultato finale di ingrossamento omogeneo della stessa. Tale condizione si associa ad una oftalmopatia caratterizzata da esoftalmo (protrusione in avanti dei bulbi oculari) ed edema periorbitario. 


    Le terapia è inizialmente medica, nel caso di insufficiente controllo farmacologico si pone indicazione al trattamento chirurgico (tiroidectomia totale) o al trattamento radiante

    mediante radio-iodio-terapia con un isotopo dello Iodio (I131), mentre il problema orbitario richiede talvolta una terapia chirurgica che modifichi la “capienza” dell’orbita per poter accogliere il contenuto drasticamente aumentato e di conseguenza arrivare al rientro della protuberanza dei bulbi oculari.

  • Tiroiditi

    Tra le flogosi croniche della tiroide vanno menzionate la Tiroidite cronica di Hashimoto e la Tiroidite di Riedel. La Tiroidite cronica di Hashimoto riconosce una eziologia autoimmune, esordisce lentamente e conduce ad un aumento di volume della ghiandola con progressiva evoluzione verso la sclerosi del tessuto ghiandolare e l’ipofunzione (ipotiroidismo). 


    Il trattamento è medico e si avvale di immunosoppressori, ma soprattutto del riequilibrio funzionale mediante terapia ormonale sostitutiva. 


    La Tiroidite di Riedel si distingue dalla precedente per l’instaurarsi di un processo di trasformazione sclero-ialina che determina una consistenza lignea della ghiandola con importanti fenomeni aderenziali e compressivi su trachea ed esofago.


Patologie tiroidee tumorali

Tra le patologie della tiroide, i tumori maligni sono in progressivo aumento. La tiroide può essere colpita da tumore differenziato, indifferenziato o midollare, oppure da forme rare come i linfomi e i sarcomi. 

Per richiedere una valutazione esperta affidatevi allo specialista di Quartu Sant'Elena.

I tumori maligni tiroidei

Presso lo studio di Quartu Sant'Elena l'esperto provvede alla rimozione chirurgica delle neoplasie maligne della tiroide.
  • Carcinoma Papillare Tiroideo (CPT)

    Rappresenta la variante più comune tra le neoplasie maligne tiroidee differenziate. È un tumore solitamente capsulato o parzialmente capsulato con presenza nel suo contesto di calcificazioni o aree cistiche con contenuto emorragico (che vengono indagate nelle valutazioni diagnostiche ecografiche eseguite routinariamente) sulla tiroide. 


    Sulla base delle caratteristiche istologiche si riconoscono una variante follicolare (ben capsulata), una variante sclerosante (con diffuso interessamento linfatico), una variante “tall-cell” e una a cellule colonnari caratterizzate da una maggiore aggressività. 

    Il carcinoma papillare tiroideo presenta nel 30% dei casi un’invasione linfonodale cervicale, ma comunque nel 95% dei casi la malattia alla diagnosi risulta confinata a livello cervicale con assenza di metastasi a distanza.

  • Carcinoma Follicolare Tiroideo (CFT)

    È una neoplasia epiteliale a differenziazione follicolare con assenza delle classiche proprietà istologiche del carcinoma papillare. 


    Il carcinoma follicolare è correlato a una carenza cronica di iodio e insorge soprattutto in età più avanzata rispetto al papillare. A differenza del CPT si presenta raramente con diffusione linfonodale cervicale, circa nel 4-6% dei casi, ma più frequentemente con metastasi a distanza polmonari e scheletriche, circa il 5-20% dei casi.


  • Carcinoma Follicolare Tiroideo (CFT)

    Questo carcinoma origina dalle cellule parafollicolari C della tiroide finalizzate alla produzione di un ormone che controlla il metabolismo del calcio (la calcitonina).


    Tale neoplasia causa elevate concentrazioni sieriche di calcitonina, diffusione per via linfatica dei linfonodi cervicali, diffusione per via ematogena con possibile metastatizzazione scheletrica, epatica e polmonare. 


    Il CMT può presentarsi in forma sporadica oppure, nel 20% dei casi, può associarsi ad altre neoplasie endocrine con carattere familiare, a formare quelle che vengono definite come sindromi da neoplasia endocrina multipla (MEN).

  • Carcinoma Anaplastico Tiroideo (CAT)

    Rappresenta all’incirca il 5% delle neoplasie maligne della tiroide e compare solitamente oltre la sesta decade di vita. È caratterizzata da un alto grado di malignità con rapida invasione loco-regionale e metastatizzazione a distanza. 


    DIAGNOSI 

    Il corretto inquadramento diagnostico di una patologia tiroidea è possibile unicamente grazie a una stretta collaborazione tra diversi specialisti (otorinolaringoiatra, endocrinologo, ecografista, anatomopatologo e medico di laboratorio).

Contattate lo studio se desiderate prenotare un controllo alla tiroide
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