Sordita Infantile Neonatale

SORDITÀ INFANTILE NEONATALE

Sordità infantile neonatale
Il sospetto di sordità neonatale accertato dai test di screening (otoemissioni acustiche e ABR) deve essere confermato da una diagnosi precisa che sia in grado di individuare la soglia uditiva del neonato.

Come si diagnostica la sordità nel neonato?
La diagnosi di sordità e la sua gravità si ottengono tramite esami e test mirati:
- Esame ABR: studia le frequenze da 2 a 4 Khz
- Audiometria comportamentale : studia le frequenza gravi e medie da 0,25 a 1 Khz
- Elettrococleografia (ECochG): misura i potenziali elettrici collegati allo stimolo, provocati da uno stimolo sonoro massivo nell'orecchio interno.

Se il risultato dei test e degli esami conferma la sordità, occorrerà impostare un trattamento terapeutico immediatamente, in modo da consentire al neonato già nei primi mesi di vita una buona percezione uditiva e l'acquisizione del linguaggio.

È fondamentale che i piccoli pazienti siano messi nelle condizioni di avere una buona capacità uditiva nei primi tre anni di vita, cioè nel periodo di vita in cui la plasticità cerebrale è nella sua massima espressione e permette l'apprendimento del linguaggio.

Terapia e trattamento della sordità neonatale
La prima risposta terapeutica in caso di sordità infantile neonatale è l'utilizzo della protesi acustica. Questo è il primo passo di un percorso riabilitativo logopedico che comporta l'attenzione e la collaborazione di tre professionisti: audiologo, logopedista e audioprotesista. 

Periodicamente, l'audiologo ripeterà i test diagnostici e verificherà la soglia uditiva, l'audioprotesista il buon andamento della protesi acustica e il logopedista la corretta progressione nell'acquisizione del linguaggio. Dopo alcuni mesi, il team di professionisti dovrà valutare se la scelta della protesizzazione sia sufficiente per garantire una buona percezione uditiva. Se la valutazione sarà positiva, si proseguirà negli anni successivi con le periodiche verifiche. In caso negativo, si opterà per l'impianto cocleare.

Impianto cocleare
L'impianto cocleare consiste nell'applicazione chirurgica di un vero e proprio organo artificiale che stimola le fibre del nervo acustico elettricamente. Si tratta di un dispositivo che sostituendosi alle cellule ciliate della coclea, fornisce alla corteccia uditiva le informazioni necessarie per il corretto sviluppo del sistema uditivo centrale e del linguaggio. Per poter procedere all'impianto del dispositivo, è necessario che nervo acustico e corteccia uditiva siano integri. 
In questo caso, chirurgo, audiologo, logopedista e psicologo collaborano e discutono le migliori strategie da adottare perché il neonato e i genitori possano affrontare il percorso terapeutico con consapevolezza e serenità. È fondamentale anche la figura del pediatra di base, riferimento costante per monitorare la crescita e lo sviluppo del neonato.

Riabilitazione e mappaggio dell'impianto
All'intervento chirurgico segue la riabilitazione con il logopedista e il controllo periodico dell'impianto. L'impianto cocleare è a tutti gli effetti un dispositivo che, per essere sempre efficace, deve essere tarato e controllato, a cadenze stabilite, in base alle risposte del paziente. 
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