Impianti Cocleari

IMPIANTI COCLEARI

 IMPIANTO COCLEARE

L'impianto cocleare, vero e proprio organo artificiale, è un dispositivo elettronico composto da una parte interna, impiantata nell'orecchio, e da una parte esterna.
Sostituisce la coclea (la parte dell'orecchio che ospita le cellule acustiche), stimolando le fibre del nervo acustico mediante l'invio di segnali elettrici. Si tratta della novità più importante degli ultimi decenni nel trattamento delle gravi disabilità uditive che, associata alla precoce diagnosi di sordità infantile, potrà in futuro ridurre o eliminare il problema del sordomutismo.
 
Come funziona l'impianto cocleare?
L'impianto cocleare è costituito da due parti, una interna all'orecchio e una esterna. Nella parte esterna il microfono capta i suoni e li invia al microprocessore, il quale trasforma il messaggio sonoro in un codice sonoro elettronico e lo invia all'antenna, posizionata dietro l'orecchio e aderente alla cute con un magnete. I segnali così captati vengono trasmessi per via transcutanea alla parte interna dell'impianto, posizionata in una nicchia ossea preparata appositamente durante l'intervento chirurgico.
 
Chi può beneficiare dell'impianto cocleare?
L'impianto cocleare è indicato in tutti coloro che soffrono di sordità bilaterale totale o profonda, e in chi non può tratte beneficio dalle normali protesi acustiche. Il candidato ideale è un paziente adulto che abbia acquisito il linguaggio e che ne conservi memoria uditiva. 
 Si ritiene che il limite massimo possa essere entro i 65 anni compiuti, sebbene vi siano stati alcuni casi di ottantenni in grado di affrontare l'iter previsto e trarre effettivo vantaggio dall'impianto.

È indicato anche per i bambini?
Anche i bambini che non abbiano ancora sviluppato il linguaggio possono ricevere l'impianto cocleare, purchè l'impianto venga eseguito il più precocemente possibile e comunque non oltre il periodo critico (dai 0 ai 3 anni) nel quale la plasticità cerebrale è massima. Il bambino crescerà utilizzando l'impianto per ricevere i messaggi sonori.

Qual è l'iter da seguire per l'impianto?
La procedura di selezione e l'esecuzione del'impianto cocleare devono essere il risultato del lavoro coordinato di un team multidisciplinare costituito da chirurgo, audiologo, logopedista, psicologo, esperto di mappaggio e altre figure eventualmente necessarie, a seconda dei casi specifici.

L'iter è suddiviso in 6 parti:
Anamnesi, valutazione audiologica, diagnostica per immagini per lo studio della morfologia della coclea, valutazione logopedica, psicologica e anestesiologica.

1) Anamnesi
È il colloquio nel quale emergono tutte le informazioni relative all'età, le condizioni fisiche e neurologiche, la causa della sordità e le esperienze precedenti con la protesi acustica. In questa sede, il chirurgo si accerta che la protesi acustica tradizionale non sia ugualmente risolutiva, che la capacità di comprensione verbale sia buona e, in caso di meningite pregressa, non si sia determinata una ossificazione della coclea (che precluderebbe l'inserimento del cavo elettrodico) 

2) Valutazione audiologica
La valutazione audiologica prevede l'esecuzione di:
a) audiometria tonale tradizionale per ricavare la soglia uditiva utilizzando come stimoli dei toni puri
b) audiometria vocale: si valuta la percentuale di parole del linguaggio comune percepite a varia intensità
c) audiometria protesica: prevede l'esecuzione delle prove in campo libero con protesi utilizzando come stimolo suoni e rumori di vario tipo (warble tones) e parole bisillabiche per la prova vocale. È molto importante far compilare al paziente un questionario di autovalutazione sull'efficacia della protesi. 

3) Valutazione radiologica
La valutazione radiologica prevede l'esecuzione della TAC dell'orecchio medio per valutare la conformazione anatomica della coclea, il calibro del condotto uditivo interno ed escludere la preesistenza di controindicazioni assolute all'intervento (presenza di un neurinoma, di gravi malformazioni cocleari, di ipoplasia o assenza del nervo acustico).

4) Valutazione psicologica 
La valutazione psicologica prevede il colloquio con il paziente e i suoi familiari. Si valutano le reali motivazioni del paziente, le sue aspettative e il supporto che potrà ricevere dalla famiglia nella fase post intervento.
L'esame clinico generale serve a escludere patologie organiche generali e neurologiche che impediscano di portare a termine il programma chirurgico e riabilitativo.

5) Valutazione del logopedista
La valutazione del logopedista prevede l'indagine sulle capacità espressive verbali e percettive per impostare un programma di riabilitazione adeguato e per verificare nel tempo l'efficacia del trattamento.

6) Intervento chirurgico
È l'ultima fase del lungo e complesso percorso verso l'impianto. Si svolge in anestesia totale e il breve (3 - 4 giorni) decorso post-operatorio non presenta, di solito, complicazioni degne di nota. 
A un mese dall'intervento si procede all'attivazione dell'impianto e all'esecuzione del primo mappaggio.

Mappaggio e riabilitazione post-impianto
Trascorso un mese dall'intervento chirurgico, si procede con l'attivazione dell'impianto: l'esperto di mappaggio elabora, tramite un apposito software, la strategia di stimolazione degli elettrodi e stabilisce per ciascuno di essi il livello massimo e minimo di sensazione sonora. Esegue poi un bilanciamento della sensazione sonora tra tutti gli elettrodi. Il paziente impiantato dovrà quindi seguire un percorso di riabilitazione che, nel tempo, lo porterà verso la comprensione di suoni e parole.
Il paziente verrà anche allenato all'uso del telefono: tra le aspettative dei pazienti, la possibilità di comunicare telefonicamente è infatti ritenuta indispensabile per un miglioramento sensibile della qualità di vita.
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