MALATTIA DI MENIERE

MALATTIA DI MENIERE

Cos'è la malattia di Meniere?
La malattia di Meniere è una malattia dell'orecchio interno membranoso determinata dalla "distensione" del labirinto membranoso: quest'ultimo cresce in volume per un accumulo o, più spesso, per una non ottimale eliminazione dell'endolinfa contenuta nell'orecchio.

Quali sono i sintomi della malattia di Meniere?
La malattia si manifesta con crisi acute di ipoacusia, vertigini e acufeni, che durano da qualche ora fino ad un giorno intero, in qualche caso. Le crisi ricorrono in maniera non prevedibile e si alternano, nella fase iniziale della malattia, a momenti di pieno benessere. Di solito, i primi sintomi sono l'aumento o l'insorgenza di un acufene, accompagnato da un senso di orecchio pieno (c.d fullness) che corrisponde all'ipoacusia, e da vertigine periferica, oggettiva e rotatoria con conseguente vomito, nausea e malessere.

Si è osservato che di solito compaiono nell'ordine: acufene, ipoacusia e vertigine). L'ipoacusia è fluttuante, dal momento che dopo la crisi, l'udito ritorna alla normalità, in tempi più lunghi rispetto alla vertigine. I pazienti durante la crisi acuta hanno necessità di stendersi su un fianco, chiudere gli occhi e restare al buio.

La diagnosi
I sintomi tipici della malattia di Meniere consentono all'otologo di inquadrarla in modo sufficientemente preciso, anche solo attraverso l'anamnesi e il colloquio con il paziente. La diagnosi diventa cetezza con l'osservazione nel tempo del paziente e delle crisi idropiche.

Per determinare il grado di compromissione della funzione uditiva e dell'equilibrio , l'otologo effettua inoltre test e esami strumentali in grado di definire lo stadio della malattia.

Terapia farmacologica
In fase acuta, l'otologo prescrive una terapia a base di vestibolo soppressori (farmaci che inibiscono la vertigine) e farmaci che aiutano la riduzione dell'idrope, ma suggerisce anche uno stile di vita sano e ordinato e un'alimentazione povera di sale e ricca di liquidi. 

Una vita frenetica, stressante e senza orari regolari può favorire l'insorgenza di una crisi, così come il ripetersi delle stesse e la loro intensità. L'adozione di uno stile di vita più regolare e di un' alimentazione sana e povera di sale nel 70% dei casi consentono al 70% dei casi una riduzione delle crisi e un buon controllo della patologia.

Se i farmaci prescritti e il cambiamento di vita non portano ad un miglioramento significativo, si ricorre a un trattamento più invasivo: l'applicazione intratimpanica di gentamicina. Il farmaco provoca una delabirintizzazione, annullando nella maggior parte dei casi, la vertigine, il sintomo più grave e insopportabile per il paziente.

Quando, in rari casi, il trattamento farmacologico con la gentamicina non porta risultati apprezzabili, si ricorre ad un intervento chirurgico a carico del nervo vestibolare o si effettua il drenaggio del sacco linfatico; in entrambi i casi gli interventi dovranno essere effettuati presso centri otologici riconosciuti e solo da otologi di grande esperienza.

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